Questa sezione è dedicata alle esigenze pratiche di chi vive a Bosa o ci viene in vacanza.
Troverai all'interno uno spaccato sui trasporti, sulle tabelle per la raccolta differenziata, sui ristoranti, le strutture ricettive e i servizi, oltre ad una lista di siti amici... una guida sempre aggiornata e utile da consultare.
Se ci sono altre informazioni di cui avresti bisogno e che non trovi sulle noste pagine puoi scriverci un'e-mail e cercheremo di soddisfare le vostre esigenze.
Grazie a tutti coloro che ci aiuteranno a migliorarci.
La Malvasia è uno dei principali prodotti tipici di Bosa e della Planargia.
L'Associazione "Strada della Malvasia" ne preserva la memoria e ne garantisce la produzione tradizionale dando vita, nel territorio, ad un percorso enologico fatto di gusto e memoria. I contenuti presenti in questa pagina sono stati tratti dal sito dell'Associazione e per una migliore conoscenza del prodotto si rimanda a www.stradadellamalvasiadibosa.it
La Malvasia di Bosa DOC Vino nobile da meditazione, ottimo anche per aperitivi e dessert, ottenuto dal vitigno Malvasia di Sardegna.
Importanti riconoscimenti (WSET Awards, di Londra) e una ricca letteratura che porta le firme di esperti dell'autorevolezza di Luigi Veronelli (che definisce la Malvasia di Bosa uno dei suoi vini del cuore) e Mario Soldati ne testimoniano la qualità.
La stessa qualità è tutelata dal riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata (DOC) ottenuto col D.P.R. 21 luglio 1972, in base al quale possiamo tracciare le seguenti caratteristiche:
Tipi: dolce naturale e secco, liquoroso dolce e liquoroso secco
Colore: dal giallo paglierino al dorato Sapore: dal dolce al secco, alcolico con retrogusto amarognolo
Odore: intenso delicatissimo
Gradazione minima: dai 15,5 gradi per il tipo dolce naturale e secco ai 17,5 per il tipo liquoroso dolce e liquoroso secco
Invecchiamento: 2 anni a decorrere dal 1 dicembre successivo alla vendemmia
Area: territori appartenenti ai comuni di Bosa, Flussio, Magomadas, Modolo, Suni, Tinnura e Tresnuraghes soleggiati e posti a non più di 325 metri s.l.m.
I produttori:
Azienda Vitivinicola G. Battista Columbu
www.stradadellamalvasiadibosa.it Vigneto in località Campeda 08013 Bosa (OR) - Tel. +39 349 6158974 / Vigneto in località Fraus Magomadas (OR) / Cantina in via Marconi, 1 - 08013 Bosa (OR) - Tel. +39 0785 373380 / Cantina in via Carmine, 104 - 08013 Bosa (OR)
Azienda Vitivinicola Fratelli Porcu
Vigneto e cantina in località Su e Giagu 08019 Modolo (OR) - Tel/fax +39 0785 35420
Sito web: www.fratelliporcu.it
Azienda Vitivinicola Emidio Oggianu
Vigneto in località Badde Nuraghe 08010 Magomadas (OR) +39 0785 373345, cell. +39 339 3877179
Sito web: www.bosacasevacanza.com
Azienda Vitivinicola Raimondo Zarelli
Vigneto in località Noesala, Magomadas (OR) Vigneto in località Pianu, Magomadas (OR) 08013 Bosa (OR) - Tel. +39 349 6158974 Cantina in via Vittorio Emanuele, 36 - 08010 Magomadas (OR) - Tel. +39 0785 35311
Grande, fiero, indomito, il Grifone è un immenso volatile che può vivere circa una trentina d'anni raggiungendo una lunghezza che varia dai 95 ai 110 cm e un'apertura alare che arriva 2,80 m per un peso che oscilla dai 6 agli 11 kg.
Grazie all'ampia apertura alare questo rapace, necrofago e non predatore, è un ottimo veleggiatore che sfrutta le correnti termiche ascensionali per controllare vasti spazi aperti alla continua ricerca di cibo.
Nell'antico Egitto il Capovaccaio, un avvolotoio simile, dalle piume bianche e nere, che ormai conta in Italia meno di dieci coppie, era associato ad una divinità mentre - dal canto suo - il Grifone era l'emblema, insieme al Cobra, del Faraone.
Nella Bibbia il Grifone è spesso citato come simbolo di maestà e potenza mentre in India la religione dei Parsi affida addirittura agli avvoltoi il sacro compito di consumare le salme dei propri defunti.
Nel recente immaginario occidentale, però, gli avvoltoi spesso sono stati associati a sventure, a funesti presagi, a forze misteriose e occulte da cui rifuggire così negli ultimi secoli, in modo particolare dalla metà del 1900 la loro sistematica persecuzione li ha portati quasi ovunque, in Europa, sull'orlo dell'estinzione.
In Italia i grifoni sono quasi scomparsi, non fosse per Bosa, uno dei pochi luoghi in cui ancora nidificano.
I novanta esemplari superstiti della Sardegna fanno sovente la spola tra Capo Marargiu (una delle maggiori aree di nidificazione, dove il Comune di Bosa ha acquistato centosessantacinque ettari di terreno per realizzare un'oasi protetta) e l'altopiano di Campeda, nell'entroterra, dove facilmente trovano carcasse di bestiame allo stato brado di cui nutrirsi.
Durante il periodo riproduttivo, quindi, tra novembre e gennaio, è facile scorgerli impegnati in evoluzioni aeree che fanno parte del rituale dell'accoppiamento ma per tutti il resto dell'anno è probabile incontrarli mentre veleggiano in alto nell'azzurro dei cieli.
Se scegliete di trascorrere una giornata fuori dal comune e desiderate ammirare il re dei cieli sardi nel suo ambiente naturale è possibile prenotare un'escursione sulle tracce dei grifoni contattando Antonello Cossu (tel. 0347 5482718) o Saverio Biddau (tel. 0347 7691333), dell'Associazione Callis, guide naturalistiche del territorio di Bosa e Macomer, che da anni organizzano escursioni dedicate all'osservazione di questi volatili, nel rispetto delle regole di discrezione necessarie alla tranquillità di una specie tanto rara.
Il fascino della Sardegna consiste anche in questo.
La Sardegna non è solo mare. Il territorio offre, infatti, molto altro e settembre è il mese ideale per scoprilo, ora che le giornate si rinfrescano e, grazie all'attenuarsi della calura estiva, è possibile apprezzare altri sport ambientali praticabili sul territorio, come il trekking nei dintorni di Bosa, per esempio.
Il trekking in Sardegna è uno sport molto sentito oltreché facile da praticare, grazie ai molti spazi aperti e al predominare della natura sull'abitato. Fare trekking in Sardegna significa lasciarsi alle spalle il proprio mondo di confort e tecnologia per immergersi nel passato respirando aria buona e apprezzando panorami mozzafiato.
Questo post dunque è dedicato a tutti coloro, turisti o residenti di Bosa, che si chiedano dove poter praticare del buon trekking in Planargia.
Alle porte di Bosa due sono le aree che possono servire a tale scopo, da conoscere e indagare facendo leva solo sulle proprie gambe e sulla voglia di camminare in mezzo a distese incolte e alla natura più selvaggia: una è l'area di Managu, a nord di Bosa, mentre l'altra è quella di Torre Columbargia, a sud della cittadina.
Bosa si trova a fare da spartiacque tra queste due zone incontaminate e chi si vuole avventurare tra arbusti e declivi non deve far altro che scegliere.
Di seguito trovate le indicazioni per entrambi gli itinerari:
TREKKING A BOSA - "MANAGU"
Se la vostra opzione ricadrà sulla zona di Managu, da Bosa, dovrete prendere la litoranea per Alghero (SS 129) per poi fermarvi in un'ampia piazzola al km 8,200. Il paesaggio su questo tratto di strada è sempre affascinante, in qualsiasi periodo dell'anno e la voglia di fare trekking viene anche a chi abitualmente non la sperimenta.
Fermi sulla piazzola potrete vedere, se non c'è troppa foschia, la sagoma del promontorio di Capo Caccia che si staglia sullo splendido mare di Alghero con i suoi 168 mt s.l.m.
Alla vostra sinistra noterete un varco nel guard-rail e un cancello in ferro. Superatelo e avanzate lungo una strada sterrata agevole e ben evidente. I ruderi di un ovile abbandonato testimoniano le antiche attività della zona.
Il sentiero prosegue immerso tra la macchia lussureggiante offrendo panorami mozzafiato e dopo circa 1 chilometro e mezzo raggiungerete la spiaggia di Managu.
Attorno a voi il paesaggio porta i segbni di eruzioni vulcaniche che ne hanno modellato la morfologia mentre la spiaggia si apre ai vostri occhi come una mezzaluna composta di sassi levigati dall'attività del mare.
Lasciate la sterrata e individuate alcuni scalini di pietra sulla destra che vi condurranno su un sentiero che si snoda tra olivastri e palme nane.
Il paesaggio in alcuni punti pare scomparire tra la macchia e talvolta presenta diramazioni (che conducono a punti panoramici). Proseguite sul sentiero principale in direzione di una colata lavica ben visibile.
Percorso circa un chilometro abbandonate il sentiero che prosegue sulla vostra destra e poco più avanti diventa impercorribile a causa dei cespugli di ginestra.
A questo punto spostatevi alla vostra sinistra e, facendo attenzione, proseguite per altri 300 m circa, percorrendo la cresta fino a raggiungere il punto panoramico a quota 110 m s.l.m.
Il paesaggio è quasi lunare, le colate basaltiche modellate dagli agenti atmosferici assumo forme surreali con archi e piccole grotte che si aprono sul mare. Sotto di voi vedrete l'azzurro della marina sulla sinistra e un canyon sulla destra. Nel costone, invece, ancora vi sono tracce di antiche miniere ormai abbandonate.
Per ritornare al punto di partenza ripercorrete lo stesso sentiero.
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Partenza itinerario trekking - BOSA
Arrivo itinerario trekking - BOSA
Tempo previsto - 4 ore
Difficoltà - facile
Carta - IGM n. 497 sez. IV Monte Mannu
TREKKING A BOSA - TORRE COLUMBARGIA
Se la vostra scelta di trekking a Bosa ricadrà sull'area di Torre Columbargia dovrete, invece, percorrere la SS. 292 tra Cuglieri e Bosa. Dopo aver attraversato il centro abitato di Tresnuraghes deviate a sinistra e proseguite per Porto Alabe (Marina di Tresnuraghes).
Percorso qualche centinaio di metri all'interno della borgata, giunti ad un'ampia curva ad U deviate sulla sinistra per arrivare ad un grande parcheggio adiacente alla spiaggia.
Lasciata la macchina dirigetevi verso il piccolo sentiero che si inerpica sulla collina a fianco dell'arenile. Giunti in cima noterete che il tracciato diventa sempre più visibile e dopo poco, in lontananza protete vedere il punto di arrivo, la Torre Columbargia.
Tutto il percorso di questo secondo itinerario di trekking a Bosa si sviluppa a poca distanza dal mare. Piccole spiagge e insenature rocciose creano angoli suggestivi.
La scura roccia basaltica, generata dal grande vulcano del Montiferru, contrasta decisamente con la limpidezza del mare.
Dopo circa mezz'ora di escursione arriverete ad un piccolo canale detto Canale s'Umbra, che potrete oltrepassare con facilità.
Proseguendo lungo la costa che alterna piccole baie suggestive a scogli frastagliati troverete, a picco sul mare, sopra uno sprone roccioso, la Torre Columbargia.
Alla base del promontorio che si erge nelle vicinanze di Bosa, si nasconde una grotta che si apre sul mare con due archi a pelo d'acqua.
Ripercorrendo lo stesso sentiero in senso inverso tornerete al punto di partenza.
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Partenza itinerario trekking - Porto Alabe
Arrivo itinerario trekking - Porto Alabe
Tempo previsto - 2 ore
Difficoltà - facile
Carta - IGM n. 497 sez. III - Bosa Marina